Villeggiatura in Molise: Il Centro Storico di Larino

Vista dal centro storico di Larino della frazione di Pian San LeonardoLe origini dell'antica Larino vanno sicuramente ricercate in epoca Etrusca, circa cinque secoli prima di Roma, quando i suoi fondatori, muovendosi dalla bassa Toscana, arrivarono fino alle Puglie.

Frentum (antico nome etrusco della cittadina) venne però distrutta dai romani, i quali la ricostruirono successivamente ancor più imponente (Larinum), tanto da meritarsi il nome di "Urbs Princeps Frentanorum", essendo il centro abitato più importante dell'area frentana.

La parte storica di Larino si sviluppa maggiormente nei secoli XIII e XIV, quando vengono costruiti la Cattedrale, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di Santo Stefano ed il Castello, divenuto poi Palazzo Ducale.

La Cattedrale di San Pardo conserva le spoglie del Santo, patrono della città e ha una facciata in stile gotico, in pietra grezza, e un bel portale in legno con lunetta e arco ogivale, un caratteristico e visibile rosone a tredici raggi racchiuso in una cornice alla cui base ci sono due leoni. L'interno, molto lucente e anch'esso di stile gotico tranne la moderna copertura della navata principale, è diviso in tre spazi, tre navate, di differente grandezza.

L'altare in marmo si può far risalire al '700, mentre le opere appartengono al Solimena, al Giordano e al de Ribera. Il campanile, infine, costruito nel 1451, presenta un orologio molto particolare e ben cinque campane inserite all'interno della costruzione ottagonale.
Da visitare anche le chiese di Santo Stefano, di Santa Maria della Pietà, e quella di San Francesco.

Il Palazzo Ducale oggi non presenta quasi più nulla dell'antica fortezza originaria, a eccezione della torretta che si trova sul lato Nord. La costruzione originaria viene datata intorno al 1100, a opera dei normanni, voluta per la sua posizione strategica situata vicina alla Porta di Piano, ovvero l’entrata della zona Sud dell'antica cittadina (l'altra entrata era Porta di Basso). L'attuale palazzo conservò la sua funzione di difesa fino a tutto il Seicento, con piano nobile di stanze affrescate, cantina, e raccolta delle acque piovane.

Oggi, l'edifico si presenta costruito da più piani, con un'entrata a porticato con loggia. Nell'atrio si ritrovano anche due busti di Gavio Scipione e sua moglie Optata. Al primo piano c'è invece il Museo Civico, che conserva tre pregevoli mosaici di età imperiale, detti rispettivamente, della Lupa, degli Uccelli, e del Leone.

Il mosaico più antico è stato invece ritrovato nell'atrio di una grande Domus patrizia, situata in contrada Torre Sant'Anna. Il mosaico, denominato "del Polipo", posto al centro del vestibolo dell'antica villa romana, era in pratica la base di una vasca per la raccolta dell'acqua piovana. Nella stessa villa è stato trovato anche un altro mosaico, che presenta motivi geometrici raffiguranti quadrifogli, fiori di loto e croci di diverse forme.

Nei pressi dello stadio comunale vi è un ulteriore mosaico, denominato dei Delfini, probabilmente facente parte di un pavimento di una domus patrizia, mentre gli ultimi mosaici scoperti sono quelli ritrovati nei pressi dell'Anfiteatro romano, in un'area che probabilmente era adibita a terme (i soggetti raffigurati in una grande vasca sono figure legate al mare).

Le rovine dell'antica Larinum distano circa un chilometro dal centro abitato e il monumento che maggiormente rappresenta il complesso è sicuramente, per importanza e imponenza, l'anfiteatro romano.
La sua costruzione si fa risalire al periodo dell'imperatore Flavio, all'81 d.C., grazie alla generosità del ricco senatore di Larinum Quinto Capito, e poteva ospitare fino a 16.000 spettatori.

Delle quattro entrate principali, quella a Nord doveva essere la cosiddetta porta dei gladiatori, dalla quale uscivano i guerrieri vincenti. Quella disposta verso Sud invece era la porta da dove venivano fatte uscire le carcasse degli animali e dei gladiatori sconfitti.

La parte riservata agli spettatori era divisa secondo la tipica suddivisione dei teatri romani: la summa cavea, costituita da assi di legno, dove venivano fatti accomodare i cittadini più poveri (la visibilità era molto ridotta); la media cavea riservata invece alle famiglie più ricche, e l'ima cavea per i patrizi. In quest'ultima vi erano anche sedili rivestiti di marmo.