I luoghi della fede: turismo e religione in Molise. Spiritualità dei Conventi
Alla ricerca delle Radici Religiose
La "tavola osca" di Agnone rappresenta un documento fondamentale per la storia, la cultura e la religione dei Sanniti perché è grazie a essa che si rileva una prima presenza religiosa nel territorio molisano.
In questa tavola vengono infatti ricordate le cerimonie religiose che venivano celebrate nei santuari locali, in onore di divinità agresti. Quella che è invece la forte dimensione culturale del popolo sannita trova espressione nell'insediamento archeologico di Pietrabbondante dove sia il Tempio che il Teatro offrono uno spettacolo naturale meraviglioso.
Il santuario era il centro di un importante momento di socializzazione perché in esso si radunavano periodicamente i nobili delle tribù sannitiche per discutere, sotto la protezione delle divinità, dei problemi della nazione.
Riprendendo la direttrice che porta a Bojano si possono ammirare i templi romani nel sito di Campochiaro, nella cui piana si può andare alla scoperta di cippi funerari di epoca romana e di tombe longobarde, e in quello più importante della Sepino romana dove la Basilica fa bella mostra di sé con le colonne svettanti verso il cielo.
Spiritualità dei Conventi
Scoprire le tracce francescane è un'esperienza che ci riporta alle origini del Cristianesimo. Una leggenda narra che il primo convento francescano a Campobasso vide la presenza di Francesco, di ritorno da un suo pellegrinaggio sul Gargano. Di certo è che il convento dedicato a San Giovanni Battista, conserva una chiesa a tre navate con un coro ligneo ed elementi architettonici marmorei.
A Matrice, presso i figli dell'Amore Misericordioso, una tappa è d'obbligo, per fermarsi a contemplare lo splendido scenario naturale in cui "Villa di ponte" è inserita. Tra le tante soste una è Sepino, al convento della Trinità. Un'antica croce in pietra ricorda la presenza storica dei frati francescani.
È il chiostro cinquecentesco che ci riporta all’esistenza del francescanesimo, tra capitelli e colonne di pietra bianca.
Lungo la statale 87 in direzione Campobasso, a circa due chilometri dal centro abitato, si trova il convento dedicato a Sant'Onofrio. Posizionato in un luogo adatto al raccoglimento ed alla contemplazione, nel corso dei secoli ospitò più volte i novizi.
Edificato nel 1407 da Padre Giovanni da Stroncone, fu perfezionato, più tardi, dal beato Tommaso da Firenze. Nel 1594 passò dagli Osservanti ai Frati Minori Riformati.
Il convento, ricco di testimonianze artistiche del passato, è costituito da un chiostro spazioso contornato da porticato, le cui pareti interne presentano ancora, nelle lunette corrispondenti agli archi, le vestigia di antiche pitture murali; da un refettorio e da venticinque celle nel piano superiore.
La Chiesa, restaurata negli ultimi anni del 1900, è divisa in due navate. L'altare maggiore, di marmi policromi, è collocato sotto un vasto arco, dietro il quale si svolge il coro con sedili di noce intagliati con buona tecnica. Nella parete sorretta dall'arco sono visibili frammenti di affreschi del simbolo dell'ordine francescano.
In fondo al coro, sulla porta d'ingresso della sagrestia, tutta la parete è occupata da un trittico su tavole di quercia di vaste dimensioni raffigurante l'Annunciazione. La predella rappresenta l'Ultima Cena.
Sul prospetto principale sono inglobati due emblemi francescani: il primo, del XVII secolo, troneggia al centro dell'arcone; il secondo a destra è del XVI secolo.
Altra presenza di spessore è quella dei Cappuccini, la cui fama di predicatori fu di importanza vitale per pacificare infelici controversie cinquecentesche in una Campobasso sfiancata da lotte civili. Oggi, a ricordo di quelle predicazioni, viene rievocata, nel mese di giugno, "La pace tra crociati e trinitari", che ruota intorno al personaggio di Padre Geronimo Da Sorbo, predicatore poi eletto generale dell'ordine cappuccino.
A Venafro, nel convento di San Nicandro, eretto secondo la tradizione sulla tomba dei Martiri Nicandro, Marciano e Daria, si ammirano reperti archeologici della Venafro romana.
Ad Agnone, cittadina dalle mille bellezze, ricordiamo la figura di padre Matteo. Il servo di Dio, vissuto nel '500, è conosciuto nella storia dei cappuccini per la sua arte oratoria e l'umiltà, un dono per tutto il Molise e per la fede religiosa di questo popolo.
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