Il Soffio di Benedetto e le Cattedrali del Molise

Monastero di San Vincenzo al VolturnoTre monaci provenienti da Farfa, secondo la tradizione, scoprirono la bellezza del Molise e qui, vedendovi l'incarnazione del messaggio benedettino, fondarono diverse abbazie. La più antica e conosciuta a livello mondiale è San Vincenzo al Volturno.

Siamo agli inizi del secolo VIII e la storia racconta che Paldo, Taso e Tato, colpiti dal suggestivo luogo, vi ricostituirono una chiesa ed un oratorio già esistenti. In questo breve, ma significativo itinerario tocchiamo solo due luoghi sacri che meritano, tuttavia, tempo ed attenzione.

San Vincenzo è crocevia di culture. L'antica città di Samnium - della quale rimangono i resti di un piccolo santuario datato intorno al IV secolo a.C. -, la Villa Romana del I secolo, di notevoli dimensioni e il monastero benedettino del IX secolo, fanno del sito uno tra i più importanti in Europa.

Il Chronicon Vulturnense è il documento più convincente sulla storia dell'Abbazia Benedettina. Centro di spiritualità mariana con Ambrogio Autperto, momento di arte e cultura con l'Abate Epifanio, oggi è un luogo di rinnovamento spirituale, con la presenza di monache benedettine americane che, tra il gregoriano e la cura dei campi rendono il luogo tappa obbligata per il pellegrino dello spirito.

La cripta con i suoi affreschi è da ammirare quale unica e importante testimonianza di pittura in un monastero dell'Italia centrale.
Ripercorrendo le tracce benedettine, sulla riva destra del fiume Trigno, svetta il campanile dell'antica Badia di Santa Maria del Canneto.

La statua della Madonna del Sorriso, di modulo gotico, accoglie il viaggiatore, avvolto da un clima di serena spiritualità. Il romanico caldo e ovattato del XIII secolo, offre tre navate ad archi ogivi posti su colonne dai capitelli di vario ornamento. Risalta il pulpito ambone in pietra, impreziosito da un'ultima cena in altorilievo.

 

Le Cattedrali del Molise

La Cattedrale di San Pietro a IsernaIl viaggio dello spirito attraverso l'anima della fede non può che iniziare dalle splendide cattedrali del Molise, centri delle sedi episcopali distribuite nell'intero territorio regionale.

La Cattedrale di San Pietro Apostolo a Isernia risale ai primi secoli dell'epoca cristiana, come testimoniano gli scavi all'interno della stessa. Subito visibili, invece, sono l'abside ed i marmi del '700. Nel tesoro della Cattedrale, tra le donazioni di gioielli finemente intarsiati, spicca la croce di argento dorato offerta dal papa molisano Celestino V, l'unico Papa che abbia avuto il Molise.

L'eredità di Celestino V si ritrova direttamente nelle confraternite laicali che affiancano i conventi per concretizzare i principi di solidarietà in azioni tese ad ridurre le differenze sociali attraverso l'istituzione, ad esempio, di ospizi per gli ammalati, i poveri e i pellegrini.

In Piazza Celestino V troviamo la Fontana Fraterna, una vasca allungata con sei bocche, protetta da un loggiato con sei archi a tutto sesto con colonnine dai capitelli ornati. Il materiale spazia da frammenti di epigrafi romane alle colonne medievali.

Nel centro storico di Campobasso, nella restaurata Piazza Prefettura, punto di ritrovo della cittadina, la sede episcopale è dedicata a Santa Maria Maggiore. In stile neo-classico, oggi visibile con ampie tonalità di luce, l'edificio sacro è decorato con affreschi dell'artista novecentesco Amedeo Trivisonno.

L'impianto ottocentesco si spiega con la presenza della sede vescovile solo nella prima metà del Novecento. La diocesi di Campobasso-Bojano conservava il suo centro nell'antica Bojano.

A Trivento, Municipio romano che conserva una fiera architettura, la Cattedrale è dedicata ai Santi Nazaro, Celso e Vittore. Ha origine nella metà dell'XI secolo. Appare come un piccolo gioiellino, su cui sono intarsiate le tracce secolari di diversi ampliamenti. Spicca la romanica luminosità che rende il Tempio un esempio di architettura del raccoglimento.

Scendere nella Cripta di San Casto significa tuffarsi nelle origini del Cristianesimo. La basilica paleocristiana, scoperta occasionalmente nel 1928, sorse su un tempio pagano dedicato a Diana, dea della caccia. Da notare il cippo funebre, usato come base, paliotto, a sostegno della mensa-altare. Le tele ottocentesche, i marmorei ornamenti e la loggia lignea dell'organo completano, nella chiesa superiore, la preziosità della Cattedrale.

Lasciata Trivento ci spostiamo sull'azzurro mare di Termoli dove, nel centro storico, domina la Cattedrale. Dedicata a Santa Maria della Purificazione è più nota come "duomo di San Basso".

Il ritrovamento, nel '700, di un sarcofago con le spoglie di San Basso, patrono della città, fece dell'edificio il centro delle preghiere dei marinai che, ogni anno, celebrano il santo con due giorni di grande festa. Il 4 agosto una solenne processione conduce la statua in mare, da dove benedice i termolesi.

L'impianto del duomo, del XI-XIII secolo, è realizzato in pietra locale e in marmo pregiato. Da ammirare la facciata, che conserva bassorilievi e archi. All'interno la pianta basilicale, a tre navate, come per altre costruzioni molisane, non presenta il transetto. Il piano del presbiterio è molto alto rispetto a quello riservato ai fedeli.

Nella cripta si conservano frammenti scultorei, capitelli, cornici. In un pozzetto, nel 1945, furono ritrovate le ossa di San Timoteo e un reliquiario d'argento contenente le spoglie mortali del Santo, discepolo di Paolo. Si conclude su questa terrazza che affaccia al mare il percorso alla scoperta delle cattedrali molisane, esempi di un romanico dal volto semplice, legato alla tradizione di un popolo unito intorno alla "Cathedra Petti".