Festa della Madonna delle Grazie - 'Il Volo dell'Angelo'

Il Tempio Italico di VastogirardiVastogirardi è uno dei paesi più caratteristici dell'Alto Molise. Il suo paesaggio è straordinario non solo per la ricchezza della flora che caratterizza le sue belle montagne, ma anche per la presenza di tracce significative della civiltà sannitica. Prima di tutto lo straordinario tempietto che oggi si chiama di S. Angelo per la sovrapposizione antica di una chiesa longobarda. Vastogirardi merita una visita già per questo tempietto.

Si arriva in una valle circondata da boschi che creano la suggestione che da un momento all'altro sbuchi una tribù di sanniti per godere della preziosa presenza di una sorgente. Certamente è da attribuire all'acqua la sacralità di quel luogo.

Oggi dell'antico tempio italico rimane solo il basamento con la pronunziata cornice pressoché intatta, ma se vogliamo sapere che fine abbia fatto l'elevato, dobbiamo andare nel paese, all'interno della corte urbana del nucleo fortificato più antico, e osservare le pietre che formano la chiesa di S. Nicola che, secondo la lapide che si trova sul portale, fu costruita nel 1702 e consacrata nel 1725 dal vescovo Mariconda.

Per uscire dal paese si passa davanti alla Chiesa di S. Maria delle Grazie dal cui campanile ogni anno un bambino vola come un angelo attirando l’impaziente attenzione dei vastesi che ritornano al paese per assistere a questa insolita manifestazione di fede.

Santa Maria delle Grazie è sicuramente la più bella chiesa molisana del primo Novecento, sebbene la sua conformazione planimetrica ripeta il consueto modulo a tre navate. La particolarità sta nella snella articolazione delle colonne, estremamente agili, che riflettono in maniera coerente un gusto di fine Ottocento arricchito da citazioni culturali che si traducono in un ricco apparato decorativo eseguito a stucco.

La statua più bella è quella settecentesca della Madonna delle Grazie ed è sull'altare maggiore. Il popolo di Vastogirardi volle ricordare in una lapide del 1911 che il merito di quest'architettura fu del compaesano Vincenzo Liberatore che tutto intento all'invito delicato dell'anima sua ebbe l'idea d'instaurare questo tempio (da Franco Valente, Luoghi antichi della provincia d'Isernia, Bari 2003).

Nel tardo pomeriggio del primo luglio, a Vastogirardi, dopo la santa messa, si dà inizio al tradizionale volo. La statua della Madonna viene portata davanti al sacrato della chiesa. Una bambina vestita con un abito bianco e ali, viene assicurata tramite una cintura a un cavo d'acciaio teso tra la chiesa e una casa di fronte e viene fatta scorrere con delle carrucole fino a raggiungere la statua.

La bambina compie tre uscite, nella prima recita una preghiera, nella seconda porta dell'incenso e nella terza porta dei petali di rose che getta sulla Madonna e sul pubblico presente che in questa manifestazione accorre numeroso. La serata si conclude con la processione e i fuochi d’artificio. Il mattino successivo, dopo la santa messa, il volo dell'angelo viene di nuovo messo in scena.

Dopo che la statua della Madonna è stata messa di nuovo al suo posto per ricevere gli omaggi devozionali, la bambina esegue i suoi voli. L'abito è cambiato, è di colore azzurro. La festa non finisce qui. Subito dopo la rappresentazione angelica, si dà il via alla processione devozionale.

La Madonna con il suo Bambino in braccio viene portata per tutte le vie del paese. Prima che la statua della Madonna inizi il suo itinerario, ci si accorge che un singolare avvenimento si sta verificando.

Le aste della portantina vengono afferrate da mani di donne che dopo aver deposto un'offerta in denaro nella borsa del deputato della festa e trasportato la Madonna per una decina di metri, con una tacita intesa, le mani delle prime vengono sostituite da quelle di altre che si avvicendano senza che nessuno riesca a rendersi conto di questo veloce passaggio di mano in mano dell'oggetto della venerazione.

Così tra un continuo avvicendarsi di donne e ragazze, in paese si realizza una singolare staffetta religiosa che dura per qualche ora fino alla conclusione. È una festa tutta paesana, intima, che ha per gli abitanti del luogo un alto valore culturale e sentimentale.