Il Castello Sanfelice di Bagnoli del Trigno: Vacanze culturali in Molise
Bagnoli del Trigno si erge su di un massiccio roccioso che domina l'ampia valle del fiume Trigno e, per la sua collocazione a ridosso della roccia e per il suo aspetto caratteristico e suggestivo, viene definito la "Perla del Molise".
Il paese è situato a 660 m s.l.m. nella parte più bassa e a 783 m s.l.m. in quella più alta; le due altimetrie del paese portano alla sua "scissione" in due zone diverse: "Terra di sotto" e "Terra di sopra".
L'antico nome di Bagnoli del Trigno era "Balneoli" e successivamente "Bagnolo". Durante il periodo normanno, il feudo fu mantenuto dalla famiglia Beraldo, Conte di Isernia, mentre, in epoca sveva passò in mano ai Conti di Molise. Diverse furono poi le famiglie che mantennero il territorio, fino alla nobile famiglia spagnola dei D'Avalos, nel XVI secolo.
Gli ultimi feudatari furono invece i Sanfelice. La leggenda vuole che, durante le invasioni barbariche, si rifugiassero proprio a Bagnoli due tribù, che diedero vita all'originale nucleo abitativo riconducibile oggi nell'antico rione di Santa Caterina.
L'intero paese è dominato dalle rovine del castello longobardo, che si ergeva nella parte più alta dell'abitato, su un grosso masso di pietra calcarea.
Anche il Castello di Bagnoli del Trigno era un ottimo presidio strategico per il controllo del territorio, considerando la vicinanza dei tracciati Celano-Foggia e Castel di Sangro-Lucera.
Il suo nome si deve alla famiglia Sanfelice che ne fece la propria dimora per quasi due secoli, fino praticamente al termine dei diritti di feudo.
Il complesso feudale è giunto nei primi anni del Novecento molto danneggiato, tanto che la Soprintendenza dei Beni Culturali del Molise è dovuta intervenire drasticamente per restaurarlo, a partire dal consolidamento delle strutture murarie, del tetto, dei solai e degli ambienti del piano nobile.
Della pianta originale faceva parte anche una torre quadrangolare, mentre in epoca rinascimentale sono stati aggiunti diversi spazi, come quello che affaccia sulla valle del Trigno, e la preziosa loggia del piano nobile.
Modifiche naturalmente apportate non per aggiungere elementi difensivi, ma per adornare un'altrimenti austera dimora residenziale, come il portale del '500, le scuderie e il cortile superiore. Del complesso originario, dalla parte della torre antica, sono invece ancora visibili la cisterna, un pozzo ed una particolare fontana in pietra.
Dal cortile si arriva alla parte superiore del castello, dove le inserzioni, ancora ben visibili, dividevano le varie stanze. Le stesse finestre, molto ampie, conservano ancora ai lati delle profonde buche nelle quali venivano inserite le sbarre per ostacolare l'entrata della luce.
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